La bici oltre la fatica: storie di strada, incontri e libertà - intervista a Ernesto García Domingo

La bici oltre la fatica: storie di strada, incontri e libertà - intervista a Ernesto García Domingo

Con Ernesto García Domingo è impossibile non sorridere: parla di bici con lentusiasmo di un quattordicenne e la consapevolezza di chi ha pedalato in posti che tutti sogniamo almeno una volta.

Oltre a essere da poco parte della famiglia SPORTLAB Milano, Ernesto ha raccolto i suoi viaggi e gli incontri più significativi nel libro Strada Sognando, un racconto che non parla solo di ciclismo, ma di incontri, curiosità e piccoli momenti che valgono più di qualsiasi chilometro fatto.

Ci siamo fatti raccontare com’è nata la sua passione, cosa ha scoperto pedalando dallaltra parte del mondo e quali sono i prodotti SPORTLAB che non mancano mai nel suo zaino.

Quando e come è nata la tua passione per la bici? C’è stato un momento preciso in cui hai capito che due ruote sarebbero diventate più di un semplice sport?

A 14 anni. Ero boy scout in Spagna e durante un campo estivo io e altri tre ragazzi abbiamo deciso di fare un viaggio di quattro giorni in bici con le borse. Nessuno di noi aveva una bici a casa, e quindi le abbiamo chieste in prestito. Abbiamo montato un portapacchi e via: una cinquantina di chilometri al giorno con delle vecchissime bici da corsa.
Lì ho scoperto la bellezza della velocità e della fatica. Poi ho restituito la bici e non ci sono più salito fino ai 38 anni. Da quel momento, però, non è passato un mese senza pedalare.

Nel tuo libro Strada Sognando racconti viaggi che sembrano più esperienze interiori che imprese sportive. Cosa ti ha spinto a scriverlo? E cosa speri che chi lo legge porti a casa” dopo averlo chiuso?

Non sono un atleta né un grande viaggiatore. Ma forse sono un buon osservatore.
In Patagonia mi sono accorto che ognuno dei miei compagni di viaggio avrebbe potuto essere il protagonista di un romanzo. Lo stesso vale per le persone incontrate lungo la strada, in Sud America come in Puglia. Basta fermarsi, fare domande, ascoltare.
E proprio in quei momenti ho pensato che un diario di viaggio (poi diventato libro) potesse interessare ad altre persone, anche a chi non è interessato alla bici, e forse neanche ai viaggi. Quando una persona finisce il libro e mi scrive che è riuscita a viaggiare insieme a noi” penso che il lavoro sia valso la pena.

Patagonia e Via Francigena del Sud: due luoghi lontanissimi tra loro, ma che nel libro sembrano dialogare. Cosa li unisce per te, e cosa ti hanno insegnato come uomo — prima ancora che come ciclista?

Se hai letto il libro e ti sembra che i due luoghi dialogano ho solo una spiegazione: è lo spirito dellautore a farli dialogare! Trovo che nei nostri viaggi, ma anche nella nostra vita quotidiana, ci manchi una qualità: la curiosità di sapere di più sulle persone che incontriamo. Quello che è cambiato in me dopo i due viaggi e lesperienza della scrittura è che adesso cerco di tenere sempre questo atteggiamento nella mia vita quotidiana.

Da viaggiatore a imprenditore: da poco sei entrato nella famiglia SPORTLAB Milano. Cosa ti ha convinto a salire in sella a questa nuova avventura?

Ho sempre lavorato in azienda e negli ultimi anni proprio nel mondo dello sport.
Quando ho conosciuto SPORTLAB Milano mi ha colpito la cura maniacale per la qualità.
Ho provato i prodotti (li ho portati anche in Patagonia!) e ho visto che funzionavano davvero. La COOLDOWN CREAM, ad esempio, mi permetteva di alzarmi meno affaticato.
E poi mi sono piaciuti i fondatori: persone che preferiscono fare le cose bene, non in fretta.

SPORTLAB parla sempre di performance, recupero, ma anche di equilibrio e benessere. Quanto contano questi valori nel tuo modo di vivere la bici e la vita in generale?

Non ho mai fatto agonismo, mi manca la disciplina indispensabile per chi vuole fare latleta seriamente. Ma quando sono in bici con gli amici e c’è da fare una salita è molto probabile che cerchi di batterli, per il piacere di soffrire e prenderci in giro, ma anche di migliorarci. Per me il ciclismo, però, non è competizione, ma felicità: velocità, paesaggio, fatica, perfino dolore, ma anche amicizia, risate, un caffè. E adesso, sempre di più, viaggio.

E se dovessi scegliere un solo prodotto SPORTLAB da portare con te nel prossimo viaggio, quale sarebbe?

Domanda difficilissima per un socio!
Se il viaggio è tranquillo, me ne servono almeno due: SLIDER per il sopra-sella e ACTIVE SUN 50+ per proteggermi dal sole.

Se invece è un viaggio lungo e impegnativo… sicuramente porterei anche la COOLDOWN per recuperare meglio. Ma questo tienilo tra noi! 😄

Parlare con Ernesto è un pocome fare una pedalata in buona compagnia… si chiacchiera, si ride e alla fine si torna a casa con quella sensazione di aver imparato qualcosa senza nemmeno accorgersene.

Per lui la bici è soprattutto questo: stare bene, stare insieme, mettersi alla prova quel tanto che basta per godersi la strada, senza complicarsi troppo la vita.

Siamo felici di averlo nella famiglia SPORTLAB Milano e non vediamo lora di scoprire quale sarà la sua prossima avventura. Magari con lo zaino leggero… ma con SLIDER, ACTIVE SUN e COOLDOWN CREAM ben salde al loro posto.

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